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Laurent Fièvre ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ??????????????????? ???????????????????

 

Laurent Fièvre

Sito Ufficiale: http://laurentfievre.blogspot.fr/

Inserire l’immaginazione di febbre Laurent è rischiare uno sguardo vertiginosa attraverso il vetro unidirezionale, il fondo non è più rivestita da un sapiente mix di lacrime, bile e linfa. Questo fango abbondante è il terreno in cui il più testardo alzerà i nostri incubi, il più temuto anche perché ci prendono tutti svegli. Questa è la feccia della vergogna, nevrosi e ossessioni che, ora dopo ora, secolo dopo secolo, depositate nel profondo della nostra umanità. L’artista ha fatto il fulcro della sua tavolozza tono.
Come fuggito da una vasta lebbroso diventato prolifica bottega, creature emaciati disegnati dal pittore hanno una lunga corda e anche la linea di smontaggio. Sottratto e diviso materiale umano in varie mutilazioni respiro ricreare. L’artista è un costruttore di mostri da demolizioni. Ma se demolisce è all’avanguardia dello scalpello. Per bruciare emozione nella carne di marmo assunto la stessa pazienza come completezza.
Al confine del grottesco e il sublime, l’opera di febbre traumatica Laurent convocare questa splendida parte del set in segreto per attirare i brutti estetica di mancanza e di conteggio. Se il serraglio zoppo e traballante che è il progenitore risveglia in noi questa affascinante high-le-cuore è i contorni aspri di tutti questi poveri disgraziati ricalcano la nostra: orrore clinico esposto sulla tela e la carta, come il centro di un anfiteatro dissezione, è infatti l’espressione delle nostre debolezze interne.
Umidità fetale il aridità cadavere, il pittore scavare ciascuno strato di esistenza per permettere a filo tutti i mali che fossilizzarsi il nostro mondo, la nostra vita comunitaria. Alla maniera di un modo di dire, ogni amputazione corpo serve come una retorica di sofferenza universale. Cieco, muto e sordo, torturato febbre Laurent non ci assalgono meno urla e sguardi che dicono disperazione e mordono nelle nostre anime. Ombre di se stessi e di noi stessi, che portavano con loro nudità duplicati campione lordo dei sentimenti neri. Infatti, anche se un calcare bianco come lapidifiée, pelle nasconde i nervi di una sensibilità intatto o aumentato. Crocifisso sotto tortura ferro e il sangue, la carne ammette finalmente nel suo morso aperto ei suoi monconi in effusioni, fluidi corporei, tutto non detto che muso nostra società.
Anonimo e asessuale, chiamandola tutto ciò che francesi prefissi conti privati, la sfilata corpo rigido che l’artista assembla dalla tela alla tela non possono essere ridotte solo a messaggio sociale che attraversa uno scopo semplice didattica o peggio, in stile esercita il sadismo morboso. In particolare, è l’epitome di un genuino desiderio di creare, per celebrare la ricchezza dei sentimenti e delle emozioni umane; la necessità di chiedere circa la fragilità, la vanità dell’uomo un sguardo tenero e misericordioso.

Nicolas Liau.